giovedì 3 novembre 2016

UNTIL DAWN, il gioco horror sull'Effetto Farfalla



Al Romics dello scorso mese (domenica 2 ottobre), ho trovato con mio fratello Until Dawn a un prezzo stracciato: 20 euro. Senza pensarci due volte lo abbiamo preso, perché non avevamo avuto modo di giocarci quando uscì. A casa nostra (o meglio, quella della mia famiglia d'origine visto che ormai sono un uomo sposato e_è ), è da sempre tradizione giocare tutti insieme ai survival horror: io, my bro, i miei cugini, fidanzate e anche il gatto volendo. Tutto parte da uno che scrive "Oh, oggi giochiamo?" e ci si riunisce davanti alla Play per andare avanti e vedere quello che succede, un po' come fosse un film. D'altro canto non tutti giocano, qualcuno viene solo per guardare e godersi la storia. Gli altri a turno si passano il controller, procedendo un po' ciascuno.


Until Dawn voglio definirlo un minestrone saporito. Gli sviluppatori hanno preso in prestito un sacco di cliché dei film horror e li hanno amalgamati con grande maestria. Ho colto - da appassionato del genere - riferimenti a La casa, Ouija, Saw, Venerdì 13 e The Descent, ma non scriverò quali per evitare fottutissimi spoiler (se volete saperne di più scrivetemi in privato). Il gioco si ispira anche a quei b-movie, fra tutti la celebre saga di Scream, che si fanno proprio gioco dei luoghi comuni del genere horror. Ecco allora che, tanto per cambiare, i personaggi si dividono per esplorare in solitudine proprio nel momento sbagliato, aiutando non poco il killer nella sua opera di uccisione seriale. Come struttura di fondo somiglia a Heavy Rain & Co., una via di mezzo fra film e videogioco con un finale multiplo determinato dalle decisioni del giocatore. Più che film, serie TV direi. Il racconto è infatti diviso per capitoli, con tanto di riassunto delle puntate precedenti come fosse la prima stagione di un telefilm. Dando al giocatore la possibilità di compiere scelte fondamentali che condizionano l'evolversi della storia, si può arrivare all'alba con tutti i protagonisti in vita, oppure con tre, quattro o uno solo. È l'effetto farfalla il fulcro del gioco ("il battito di ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo").



Per quanto riguarda la qualità della scrittura poteva essere fatto di meglio. È un horror un po' troppo adolescenziale, con dialoghi che risultano a volte banali. Oltretutto, per essere un gioco solo single player, di cali di framerate ce ne sono davvero tanti. Nel complesso è un prodotto che va preso come qualcosa "da guardare" più che "da giocare", solo entrando in questa ottica si può godere appieno dell'esperienza che offre. Per quanto mi riguarda, gli do un 8 :D